Con il clima che cambia è una bella scommessa assecondare gli andamenti metereologici. Detto ciò, però, qualcosa si può fare. Non è pensabile che ci si possa mettere al riparo da qualsiasi evoluzione del tempo ma, una volta individuate le principali avversità…si può scegliere di fare qualcosa per ridurre il più possibile i danni. Dare un nome alle avversità climatiche dell’ulivo è abbastanza facile : neve, grandine, gelate, nebbia e siccità.

 

neve appesantisce i rami fino a spezzarli come le abbondanti nevicate di febbraio 2012
grandine provoca fessurazioni sulla corteccia, rendendo vulnerabile
la pianta agli attacchi esterni
come ad es. rogna
gelate  possono cagionare la morte di tutte le parti aeree  bruciare addirittura le radici
nebbie sono deleterie, soprattutto durante la fioritura si evitano scegliendo siti colturali lontani da esse
siccità pregiudicano quantità e qualità delle produzioni l’irrigazione programmata è il rimedio migliore

 

Per neve, grandine e gelate è impensabile prevedere la copertura delle piante. Per nebbie e siccità, invece, si può intervenire.