Acqua e sole, sorgenti inesauribili di bioenergia
La pianta d’Ulivo riesce a sopravvivere anche in ambienti siccitosi.
Affinchè produca, però, ha necessità di un apporto idrico durante tutto l’anno, in particolare durante la fioritura, l’allegagione e l’inolizione.
Dalle nostre parti l’Ulivo fiorisce nella prima quindicina di giugno e, come e’ accaduto spesso negli ultimi anni, la mancanza di piogge pregiudica sia la fioritura che la successiva allegagione, con scarse ed alle volte addirittura pessime produzioni.
Per evitare ciò, ci siamo attrezzati con un imponente impianto d’irrigazione a goccia, grazie al quale, in automatico e durante le ore notturne, viene somministrata una modica quantità di acqua, (8 litri per ciascuna pianta – una o due volte alla settimana e, comunque, in base al periodo ed all’andamento stagionale ).
Questo ci garantisce un perfetto controllo dello stress idrico, evitando che durante l’allegagione, cioè 5-6 settimane dopo la fioritura, a causa della penuria d’acqua si interrompa quella intensa moltiplicazione cellulare che consente il raggiungimento di una idonea dimensione del frutto.
Se maggio-giugno sono stati siccitosi, a poco servono le piogge di luglio-agosto : la produzione sarebbe irrimediabilmente compromessa e la cascola dei frutti risulterebbe inevitabile.
Tutto ciò senza contare che l’Ulivo, in presenza di una costante – anche se non eccessiva – dotazione idrica, non è costretto a “stressarsi” più di tanto, fronteggiando al meglio le avversità, climatiche e parassitarie, che dovessero presentarsi.